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Фото автораДана Кучмаш

Les Kurbas, tra il genio e il dramma

Si avvicina una delle più buie date della storia ucraina del XX secolo. Tra il 27 ottobre e il 3 novembre del 1937, la foresta Sandarmokh, in russia, fu teatro del più grande massacro dell’intellighenzia ucraina. L’NKVD fucilò 1111 persone, tra cui 287 gli esponenti della cultura, letteratura, scienza ucraina. Questo evento, che ha portato alla soppressione di un'intera generazione di artisti e pensatori, è noto come il "Rinascimento fucilato". La perdita subita dall'Ucraina, in termini di patrimonio culturale, è stata enorme, con forti ripercussioni per le future generazioni. 



Nella rete potete trovare tanta informazione riguardante questo crimine contro l’umanità commesso dal regime russo staliniano. Io invece vorrei raccontarvi di alcune figure di spicco degli anni 20-30 del XX secolo, per darvi un’idea del talento e della creatività degli artisti ucraini e dell’entità della perdita subita non solo a livelli nazionali ma anche a quelli europei. 

Qui avevo provato a scrivere una breve storia del periodo presentando alcuni artisti diventati simbolo dell’avanguardia culturale ucraina: https://danadk2003.wixsite.com/ucraina/post/ucrainizzazione-rinascimento-fucilato 


Ora, invece, vorrei raccontarvi di Les Kurbas, il regista innovatore e visionario che trasformò l’arte teatrale ucraina. 


Per la prima volta sentii parlare di Les Kurbas all’inizio degli anni 90, non ricordo bene in quale occasione, ma non dimenticherò mai le emozioni fortissime che mi suscitò la sua storia. Quello era il periodo post sovietico in cui scoprivamo, spesso con sorpresa, le figure chiave della nostra cultura massacrate dal regime sovietico, i fatti storici completamente cancellati dalla propaganda del cremlino. Quando mi capitava qualche articolo dedicato al Rinascimento fucilato, lo divoravo con la speranza di trovare qualcosa di nuovo su Les Kurbas, raccoglievo le briciole di informazione che trovavo nelle riviste dell’epoca per poter costruire nella mia mente un ritratto del celebre regista ucraino. Oggi, grazie a internet, le informazioni su di lui sono più accessibili, ma in italiano rimangono ancora lacune. È un peccato, perché Kurbas avrebbe meritato una fama internazionale. 

Nato nel 1887 in una famiglia di attori del teatro itinerante galiziano, Les Kurbas fu immerso fin da piccolo nel mondo del teatro. Nonostante le difficoltà economiche, i genitori gli concessero un'istruzione solida. Kurbas frequentò la facoltà di filosofia dell’Università di Vienna e studiò nella scuola di dramma presso il conservatorio di Vienna. Parlava otto lingue, ma non volle mai imparare il russo. Tornato da Vienna si unì al teatro galiziano di cui, anni prima, i suoi genitori facevano parte, per poi intraprendere un viaggio in Europa, alla scoperta delle più innovative tendenze teatrali.  

Nel 1915 Les Kurbas fondò insieme agli amici a Ternopil il primo teatro professionale che presentava le opere classiche ucraine e alcune opere moderne.   Nel 1916 si trasferì a Kyiv dove iniziò a lavorare nel teatro del celebre Mykola Sadovskyi e un anno dopo organizzò un circolo di attori giovani dal quale poi nacque il leggendario Molodyi teatr (Teatro giovane). I giovani attori e registi decisero di mettere in scena solo le opere ucraine moderne e quelle classiche mondiali, allontanandosi in questo modo dal diffuso all’epoca in Ucraina teatro etnico. 


Molodyi teatr: 1918, Hore brekhunovi, scenografia Anatol Petrytskyi
Molodyi teatr: Molodist, 1917, scenografia Mykhailo Boichuk
Molodyi teatr: Re Edipo, scenografia Anatol Petrytskyi

Nel 1922 Les Kurbas realizzò la sua idea fondando il celeberrimo e innovativo teatro Berezil. La collaborazione con il suo amico ed eccellente drammaturgo Mykola Kulish portò il teatro all’apice della propria maestria, mentre le scenografie costruttivistiche e futuristiche del pittore ucraino Vadym Meller resero il teatro conosciuto in Europa. 


1927, Mykola Kulish legge la pièce Narodnyi Malakhiy alla troupe del Berezil
Vadym Meller e Les Kurbas

Les Kurbas rivoluzionò completamente il teatro ucraino, fuse le tradizioni teatrali ucraini con le tendenze mondiali, creando quello che chiamava “teatro della sintesi”. Fu il primo nell’URSS ad usare gli effetti speciali moderni, come anche la proiezione cinematografica, utilizzava spesso il contrasto della luce e ombra, aveva la visione innovativa dello spazio e del movimento scenico. L’attore, ovviamente, era lo strumento principale dell’espressione teatrale, non bastava essere solo talentuosi, ma anche molto colti. Per poter soddisfare le esigenze artistiche di una nuova e sperimentale visione di teatro la troupe di Berezil frequentava corsi di filosofia, storia dell’arte (in particolare quella di teatro), studiava la danza, pittura, dizione, ginnastica e acrobatica. Questa preparazione multidisciplinare permetteva loro di padroneggiare il corpo e la voce, diventando strumenti espressivi versatili. Grazie a questa formazione, gli spettacoli di Berezil offrivano al pubblico un'esperienza teatrale unica, caratterizzata da un uso innovativo della luce, del movimento e dello spazio scenico. 


1926, Sadie, scenografia Vadym Meller
192, Sadie, scenografia Vadym Meller
1926, Sava Chalyi, scenografia Maia Symashkevych, Valentyn Shkliaiev

Purtroppo, le scelte e visioni artistiche di Les Kurbas erano incomprensibili alla grigia massa del proletariato, in genere ignorante. Il celebre regista celava dietro i suoi spettacoli rivoluzionari, la profonda ironia nei confronti del regime sovietico, il senso implicito incompreso dal popolo, ma colto dalle autorità sovietiche. Per questo, il regime accusò il regista di “distorcere la realtà ottimistica sovietica” per poi imputarlo di nazionalismo ucraino. 


Commissariato del Popolo per l'Istruzione della RSS Ucraina nel 1933 rimosse Kurbas dalla guida del teatro Berezil, e nel suo rapporto scrisse che la maggior parte degli spettacoli del teatro erano irrealistici e distaccati dalla quotidianità, mentre nell’interpretazione dei personaggi era evidente la linea idealistica borghese. Secondo il regime comunista, Berezil non si conformava alla nuova linea artistica sovietica e quindi il teatro fu sciolto poco dopo. 


Durante la preparazione dell'ultimo spettacolo di Les Kurbas e Mykola Kuilsh, Maklena Grasa, 1933
Prima dell'ultima presentazione di Maklena Grasa, 1933
1933, l'ultima presentazione di Maklena Grasa, scenografia Vadym Meller
1933, Maklena Grasa, scenografia Vadym Meller



Les Kurbas fu sottoposto a ripetuti interrogatori e, dopo un breve periodo a Mosca, fu arrestato e condannato a cinque anni di lavori forzati. Nonostante le difficilissime condizioni, continuò a dedicarsi al teatro, mettendo in scena diversi spettacoli. La sua vita fu tragicamente interrotta il 3 novembre 1937, quando fu fucilato dall’NKVD nella foresta di Sandarmokh, insieme ad altri intellettuali ucraini.... 


L’uccisione di Les Kurbas da parte del regime sovietico rigettò il teatro ucraino indietro nel tempo per diversi decenni escludendolo dall’arena europea e privandolo di possibilità di seguire tutte le tendenze internazionali. Tuttavia, il patrimonio culturale e lo spirito innovativo di Kurbas continuano a vivere ancora oggi e le sue tecniche incomprese dal popolino all’epoca, oggi è una normalità per qualsiasi teatro ucraino. 


Ultima foto di Les Kurbas (dal fascicolo dell'NKVD)

Fonte e maggiori informazioni: https://openkurbas.org/

Dana Kuchmash

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