CHE COS’È?
Holodomor è un termine ucraino che significa uccidere attraverso la fame. È il nome dato alla catastrofe nazionale del 1932-1933, la quale portò via milioni di vite. La fame non fu il risultato delle cause naturali come siccità o carenza del raccolto. Fu una parte della politica decretata del regime comunista mirata all’eliminazione fisica degli ucraini. In base alla Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948, tale politica è considerata un crimine contro l’umanità.
PERCHÉ?
Dopo la Rivoluzione di ottobre del 1917 i comunisti riuscirono a prendere il potere nella maggior parte dell’ex Impero Russo. In particolare, loro occuparono la Repubblica Popolare Ucraina da poco indipendente, dopo una bruttale battaglia durata diversi anni. I comunisti assicurarono il controllo di tutta l’Ucraina facendo alcune concessioni al Movimento nazionale ucraino nel settore di cultura, così come istituì un regime fantoccio comunista, creando la Repubblica Sovietica Socialista Ucraina. Gli ucraini approfittarono di questa autonomia culturale. Negli anni 1920 l’Ucraina sviluppò rapidamente una cultura moderna incentrata sull’Europa; gli ucraini crearono un sistema nazionale di istruzione basato sull’idea dell’Ucraina come un attore indipendente dell’economia.
Stato Ucraino, 1919
Dalla fine degli anni 1920 le autorità comuniste consolidarono il loro potere e lanciarono un’offensiva contro il rinascimento culturale ucraino. Stalin intraprese il programma della rapida industrializzazione. L’obbiettivo primario fu la creazione di un potente complesso militare industriale e di un esercito equipaggiato tecnicamente per permettere allo Stato comunista di dominare la scena internazionale. Stalin eliminò qualsiasi tipo di opposizione alla sua autorità tramite una potente macchina repressiva.
Mykola Khvyliovyi, scrittore ucraino ed autore dello slogan simbolo degli anni 1920 "Via da Mosca!. Nel 1933 si suicidò in protesta contro le politiche di oppressione staliniane
Sebbene l’Ucraina godette solo un breve periodo dell’indipendenza nel 1917-1921, il suo popolo mostrò una feroce resistenza contro i comunisti. Ci fu un élite incentrata sull’Ucraina, così come i contadini economicamente indipendenti con una forte coscienza nazionale. Il regime staliniano percepì la questione ucraina come una minaccia esistenziale all’Unione Sovietica, e optò per una tattica orribile – la morte per fame.
COME?
Le origini dell’Holodomor furono avviate da parte dei comunisti di Mosca, guidati da Stalin negli anni 1920.
A gennaio del 1928 i comunisti introdussero l’acquisto obbligatorio di grano. Lo Stato comprò la maggior parte (o persino tutto) del grano raccolto dai contadini per un prezzo molto ridotto. Allo stesso tempo, il regime iniziò una campagna contro la classe dei contadini ricchi, detti kulaki. La cosiddetta dekulakizzazione previde la confisca della proprietà, i terreni e lo sfratto forzato dei contadini. La maggioranza di loro furono deportati in Siberia.
Espulsione dei "kulaki" dalle loro case, regione di Donetsk, inizi degli anni 1930
Nel 1929 i comunisti cominciarono a dirigersi verso una collettivizzazione su larga scala. Le fattorie indipendenti private furono forzate ad unirsi alle fattorie collettive, conosciute come kolhoz. Ai membri delle fattorie collettive fu proibito di beneficiare dei prodotti del loro lavoro.
Confisca delle proprietà dei contadini a favore di kolhoz,regione di Donetsk, inizio degli anni 1930.
La collettivizzazione forzata causò le proteste di massa e le rivolte su tutto il territorio dell’Ucraina sovietica. Durante l’anno 1930 ci furono più di 4000 manifestazioni massicce contro lo Stato. Secondo gli storici, circa 1.2 milioni di contadini parteciparono alle proteste.
La resistenza fu brutalmente repressa. In ottobre del 1931 il 68% delle fattorie e il 72% delle terre arabili furono collettivizzate, e diventarono di proprietà statale.
Il 7 agosto del 1932 fu adottata la risoluzione della “protezione di proprietà socialista”. Ottenne la notorietà con il nome comune della legge di cinque spighe, perché fu usata per imprigionare le persone, che raccolsero un pugno di grano rimasto dopo che l’intero raccolto fu calcolato.
Agenti di NKVD con il grano confiscato, Kherson, 1932
Le fattorie collettive e quelle private furono devastate dopo la raccolta di grano da parte dello Stato nel 1931. In primavera del 1932 più di 100 mila ucraini morirono di fame.
Le vittime di massa potettero essere evitate. Fu cruciale di riconsiderare il raccolto eccessivo di grano, dichiarare le regioni colpite dalla fame come le aree del disastro umanitario e lanciare un programma di aiuto su larga scala.
Invece, la tattica dei comunisti diventò ancora più spietata, il che portò al genocidio.
A luglio del 1932 le autorità sovietiche imposero deliberatamente i piani di raccolto irrealistici alle famiglie ucraine.
A ottobre del 1932 Vyacheslav Molotov, il capo del governo sovietico, arrivò in Ucraina da Mosca con una commissione speciale per il raccolto del grano. La sua missione fu di intensificare le repressioni ed aumentare l’esproprio di grano ai contadini ucraini.
A novembre del 1932 in Ucraina furono introdotte le multe. Tutto il cibo e il bestiame fu confiscato alle famiglie con i “debiti rilevanti” causati dai piani del raccolto irrealistici. Nello stesso mese le autorità sovietiche organizzarono le squadre speciali per la ricerca e confisca dei generi alimentari e bestiame dalle proprietà private. La campagna coinvolse intero personale della polizia, gli agenti di sicurezza e i membri locali del Partito comunista e la Gioventù comunista.
Gruppo dei comunisti con il grano confiscato, regione di Donetsk, 1932
Il regime di “tavola nera” simile all’albo di disonore fu introdotto in tutta l’Ucraina sovietica. Quando un villaggio o un distretto finiva nella lista nera, immediatamente esso veniva bloccato da parte dei militari spesso condannando a morte gli abitanti.
Alla fine di novembre del 1932 il Servizio della sicurezza sovietico sviluppò un’operazione segreta per neutralizzare chiunque potesse opporsi alle requisizioni di pane. L’operazione coprì 243 province ucraine.
Confisca del grano ai danni dei contadini, regione di Donetsk, inizi degli anni 1930.
All’inizio di dicembre del 1932 iniziò la seconda tappa di uccisioni infliggendo la fame. Il regime comunista accusò gli ucraini di sabotare il raccolto di grano e tramare le rivolte. Alti funzionari sovietici, Lazar Kaganovich e Pavel Postyshev arrivarono da Mosca per incrementare il raccolto del grano.
Squadra speciale assoldata dal regime per la ricerca dei viveri nascosti, regione di Mykolaiv, dicembre del 1932
Il 14 dicembre del 1932 il Comitato Centrale del Partito Comunista e il Consiglio dei commissari del popolo dell’Unione Sovietica adottarono una risoluzione segreta “Sul raccolto di grano in Ucraina, Caucaso del Nord e regione Occidentale”, la quale permise l’eliminazione delle scuole ucraine nella regione di Kuban’ russa e la persecuzione degli intellettuali ucraini. La risoluzione conferma ulteriormente che la fame artificiale fu incentrata a distruggere l’identità nazionale ucraina.
Nel tardo dicembre del 1932 tutti i magazzini di grano e persino i semi furono presi dai villaggi ucraini.
1 gennaio del 1933 il Comitato Centrale del Partito Comunista adottò una risoluzione speciale sull’applicazione delle repressioni più dure contro coloro che non consegnarono il pane. Massicce perquisizioni privarono gli agricoltori degli ultimi resti di cibo, cambiando il loro destino verso una lenta morte per fame.
Le vie di Kharkiv, capitale della Repubblica Sovietica Socialista Ucraina, primavera del 1933
Il 22 gennaio del 1933 Josef Stalin emise una direttiva che proibì agli agricoltori di trasferirsi dai territori colpiti dell’Ucraina e Kuban’ verso le altre aree dell’Unione Sovietica. Nelle prime sei settimane di questa direttiva più di 186 mila contadini furono cacciati con forza dalle loro case e condannati a morire di fame.
A giugno del 1933 il bilancio delle vittime in Ucraina raggiunse il culmine. Secondo i dati demografici, oltre un milione di persone morì di fame solo a giugno.
In agosto del 1933 il Politburo del Comitato Centrale del Partito Comunista decise a creare il Comitato di reinsediamento nell’Unione Sovietica per trasferire i contadini delle fattorie collettive dalla Russia e Belorus nei villaggi ucraini, dove tutti morirono di fame.
Alla fine del 1933 oltre 100 mila persone furono reinsediate.
Villaggio nella regione di Kharkiv, estate del 1933
Nel 1933 il regime comunista sprigionò le politiche massicce di repressione con il pretesto della lotta contro il nazionalismo ucraino borghese. Le portate di tali politiche possono essere commisurate con la scala di Grande Terrore del 1937-1938. In base ai dati ufficiali, oltre 124 mila persone furono arrestate in Ucraina nel 1933, il che fu più di quanto avvenuto durante le purghe politiche del 1938.
Più avanti il capo comunista della Repubblica Sovietica Socialista Ucraina Pavel Postyshev disse che il 1933 fu “l’anno in cui la controrivoluzione nazionalista fu sconfitta”.
Bambina ucraina nel 1933
CONSEGUENZE DEL GENOCIDIO
Questi terribili crimini e la politica deliberata di occultamento delle conseguenze hanno reso impossibile di valutare l’esatto numero di vittime innocenti morti per fame nel 1932-1933. La ricerca dell’Istituto Demografico e degli Studi Sociali di Mykhailo Ptukha presso l’Academia nazionale delle scienze dell’Ucraina ha stimato che l’Ucraina perse 4.5 milioni di persone a causa di Holodomor. Specificamente, 3.9 milioni di persone morirono e 600 mila bambini sono morti prematuramente.
Mappa delle perdite totali durante l'Holodomor dell'anno 1933 (basata sui materiali di The Great Famine Project dell'Istituto ucraini di ricerca presso Harvard)
La caratteristica più agghiacciante dell’Holodomor fu l’alta mortalità tra i bambini. In molte regioni ucraine circa due terzi di bambini non arrivarono all’inizio dell’anno scolastico di settembre del 1933.
I comunisti trasformarono la fame in un’arma per uccidere gli ucraini su larga scala. Questo paralizzò la demografia naturale per molti decenni, come anche portò ai cambiamenti morali e psicologici della coscienza pubblica.
La fame ha minato il modo tradizionale ucraino di vita.
Sobborghi di Kharkiv, estate del 1933
A seguito dell’Holodomor la società ucraina è diventata ed è rimasta largamente traumatizzata come le altre società post genocidio. Decine di milioni di sopravvissuti dopo aver patito una sofferenza insopportabile non sono mai riusciti a guarire dalla loro esperienza.
La loro resistenza fu spezzata, e la paura che la fame possa ritornare è rimasta per decenni, con una conseguente perdita di fiducia e iniziativa. Il trauma procurata dal genocidio è passato dai genitori ai loro figli al livello conscio e subconscio.
Tuttavia, il regime sovietico non è riuscito a trasformare completamente gli ucraini in homo sovieticus.
La lotta ucraina per la libertà continuò a lungo dopo la tragedia del 1932-1933, e alla fine il 24 agosto del 1991 l’Ucraina ha proclamato l’indipendenza. Oltre 90% degli ucraini hanno sostenuto tale decisione.
Fonte: opuscolo a cura dell'Istituto Ucraino della memoria nazionale holodomor_eng.pdf (2,2 MB)
Traduzione di Dana Kuchmash
Edit: Gianni Serpico
Comments