Premessa: Transcarpazia fu abitata dalla popolazione slava, chiamata Croati Bianchi e fu parte della potente Rus’. Proprio per questo motivo Transcarpazia ancora oggi viene chiamata Rus’ e i suoi abitanti “rusyny” /ruteni/. A cominciare dal XI secolo Transcarpazia cadde sotto il dominio del regno ungherese, che nei secoli successivi svolse la politica di assimilazione, dal XV secolo le popolazioni autoctoni furono schiavizzati, e tutta la nobiltà di origine slava fu distrutta e sostituita dalle altre etnie.
Così visse la regione di Transcarpazia fino al 1918, quando in seguito alla Prima Guerra Mondiale cadde la vecchia Ungheria, il popolo ucraino della regione si risvegliò dal profondo sogno secolare e iniziò la sua storia gloriosa. A causa dei movimenti nella Transcarpazia dopo la caduta dell’Impero Austro-Ungarico, i consigli comunali di Uzhhorod, Kust e Presov, dopo aver creato il Consiglio Centrale Popolare dei ruteni, dichiarò l’unione di Transcarpazia con la Cecoslovacchia. In seguito a questo evento, La Conferenza di Pace di Parigi sancì il passaggio di Transcarpazia alla Cecoslovacchia nel Trattato di Saint-Germain (10.09.1919), con il quale garantì anche lo status autonomo alla regione.
Dunque, lo Stato Cecoslovacco, in base agli accordi internazionali, doveva concedere un’autonomia alla popolazione dell’Ucraina Transcarpatica. Fin dall’inizio Transcarpazia diventò un’unita amministrativa singola, chiamata ufficialmente Rus’ Subcarpatica /Pidkarpatska Rus’/, e dal 1928 la Terra Subcarpatica /Pidkarpatskyi Krai/. Ma l’autonomia a questa terra non fu mai stata concessa prima.
Il governo cecoslovacco si impegnò molto per gli emigranti ucraini. Ma non aveva alcuna intenzione di avviare la vita politica di Transcarpazia, perché temeva le tendenze separatistiche. Il governo centrale ceco, a differenza dei governi ungherese, polacco o rumeno, non svolse mai una politica di assimilazione. Anzi il periodo del governo Cecoslovacco fu il periodo del vero e proprio rinascimento della cultura e della vita sociale ucraina. Ciò aveva alcuni motivi: primo, il governo di Praga non ostacolava lo sviluppo culturale della regione, e secondo, fu fondamentale la fondazione dell’organizzazione “Prosvita” nel giorno 9 di maggio del 1920. Verso la fine del 1920 nella regione funzionavano 475 scuole elementari pubbliche, di quali 321 erano ucraine (durante il periodo ungherese sul territorio di Transcarpazia non c'era neanche una scuola ucraina). Un lavoro importante fu concentrato nelle mani degli insegnati, i quali fondarono nei villaggi i circoli di dramma, le sale di lettura presso “Prosvita”. Nel 1938 “Prosvita” aveva 13 filiali e 234 sale di lettura. Presso le filiali aprirono 135 circoli teatrali, 94 cori, 44 circoli sportivi, 18 orchestre degli strumenti a fiato. Nel 1928 l’organizzazione “Prosvita” con le forze dell’intellighenzia della regione costruì a Uzhhorod il Palazzo del Popolo di “Prosvita”, che diventò il centro della vita culturale e di educazione degli ucraini di Transcarpazia. All’interno di questo Palazzo furono aperti la sala cinema “Urania”, biblioteca, il museo, la sala per le prove teatrali, la sala riunioni. Da gennaio del 1921 fino al 1939 presso “Prosvita” era attivo il primo nella regione teatro professionale ucraino.
Inaugurazione del Palazzo del Popolo di Prosvita a Uzhhorod, 7 ottobre 1928
Nel 1939 nella Transcarpazia iniziarono gli importantissimi eventi politici, nei quali i partecipanti principali furono proprio gli attivisti di “Prosvita”. Negli anni 30 si formarono anche le squadre della Sich. Queste squadre all’inizio svolgevano il ruolo dei pompieri e i ruoli culturali e educativi, avevano contatti stretti con “Prosvita” e partecipavano agli eventi culturali. Il 9 novembre del 1938 il governo dell’Ucraina Carpatica fondò l’Organizzazione della difesa popolare “Sich Carpatica”. La Sich aveva i suoi consiglieri, tra i quali ci fu il leggendario ufficiale dell’UPA /Esercito insurrezionale ucraino/ Roman Shukhevych.
Gli ucraini di Transcarpazia per la prima volta potevano sentirsi i veri cittadini e non la gente di seconda categoria, come durante il periodo di dominio ungherese. Tuttavia, il governo ceco non vedeva di buon occhio la crescita del patriottismo ucraino tra la popolazione di Transcarpazia, soprattutto perché la vita politica di Transcarpazia nonostante gli ostacoli da parte del governo centrale fu molto attiva. Per i posti nel parlamento cecoslovacco lottarono i rappresentanti di quasi 30 partiti politici vari.
La vita politica sempre tesa della regione iniziò a bollire ancora di più durante la Conferenza di Monaco a settembre del 1938, dove parteciparono Germania, Italia, Gran Bretagna e Francia. Ultimi due Stati avevano gli accordi con la Cecoslovacchia di fornire gli aiuti militari in caso dell’aggressione. Tuttavia, questi paesi non volevano entrare in guerra contro la Germania. Perciò durante la conferenza a Monaco i capi di Gran Bretagna e Francia avevano sostenuto le pretese territoriali della Germania nei confronti della regione cecoslovacca Sudeti. In seguito alle pressioni da parte della Polonia e Ungheria il governo cecoslovacco dovette cedere tanti suoi territori, inclusa la Terra Carpatica. Il 2 novembre, sotto pressione della Germania e dell’Italia, la Cecoslovacchia cedette all’Ungheria i territori della Slovacchia meridionale e dell’Ucraina Carpatica.
In base agli accordi di Monaco, il 7 ottobre la Cecoslovacchia iniziò la smobilitazione dell’esercito. Il giorno prima i leader slovacchi dichiararono l’autonomia della loro terra. Mentre i leader di Transcarpazia avanzarono la richiesta di creazione della terra autonoma, come fu previsto nell’accordo di Saint-Germain. L’11 ottobre Praga approvò il primo governo autonomo della Rus’ Subcarpatica. Il capo di governo fu nominato Andriy Brodiy. Nessuno sapeva, che questo politico di successo fosse anche un agente professionale dei servizi segreti ungheresi, ma i servizi speciali cechi lo indentificarono abbastanza in fretta e il 27 ottobre lui fu arrestato, senza essere riuscito di invitare le truppe ungheresi nella terra autonoma. Il giorno dopo il governo di Praga nominò Avgustyn Voloshyn come primo ministro dell’autonomia. Dopo aver perso Uzhhorod, Mukachevo e Berehovo, il governo dell’autonomia fu costretto a trasferire la capitale a Khust. Il nuovo governo cambiò il nome dello Stato dalla Rus’ Subcarpatica all’Ucraina Carpatica.
Avgustyn Voloshyn
Il 20 gennaio del 1939 il governo dell’Ucraina Carpatica sciolse tutti i partiti politici presenti nell’autonomia. La stampa controllata da A.Voloshyn giustificò questo passo antidemocratico così:
"Політичне керівництво й провід Карпатської України належать Українській Народній Раді. В цім органі не панує жадна доктрина, тут панує лише українська державотворча ідея".
“I leader politici e il governo dell’Ucraina Carpatica appartengono al Consiglio Popolare Ucraino. In questo organo non regna alcuna dottrina, tranne l’idea nazionale ucraina”.
Voloshyn stesso scelse i politici per il Consiglio Popolare Ucraino, in questo modo il Consiglio fu composto dai politici della potente organizzazione l’Unione Nazionale Ucraina (UNO). Il personale per l’UNO fu reclutato dai membri dei partiti filoucraini (nella regione di quel epoca ci furono i partiti politici di idee varie, dai filoungheresi fino ai filorussi, i cosiddetti “moskofily”). Praticamente, l’UNO diventò un partito statale, mentre il Consiglio Popolare Ucraino fu l’organo del potere. Questi cambiamenti nel sistema politico non avevano nulla a che fare con la Costituzione della Cecoslovacchia, quindi l’Ucraina Carpatica iniziò a funzionare come uno Stato indipendente. Tutti i leader politici della Transcarpazia furono riuniti intorno ad Avgustyn Voloshyn, che effettuava un ruolo importantissimo nella vita politica del nuovo Stato. Il primo compito del nuovo governo fu lo svolgimento delle elezioni.
Membri di Soim dell'Ucraina Carpatica
Le votazioni per il Soim dell’Ucraina Carpatica /Parlamento dell’Ucraina Carpatica/ furono svolti il 12 febbraio del 1939. Solo l’Unione Nazionale Ucraina poteva candidare i suoi rappresentanti. Ciò rese queste elezioni una specie di Referendum, in quanto ognuno poteva votare liberamente contro il candidato presentato dall’UNO, condannando in questo modo la linea politica di Voloshyn. Tuttavia i candidati dell’UNO ebbero 92,4% dei votanti. Il Presidente di Soim diventò Avgustyn Shtefan, uno dei cofondatori di “Prosvita”.
Camioncino di propaganda elettorale dell'UNO
Avgustyn Shtefan
All’inizio del 1939 Hitler prese la decisione di finirla con l’esistenza della Cecoslovacchia, così Repubblica Ceca e Moravia vennero annesse dal Terzo Reich, Slovacchia si trasformò in un paese indipendente sulla carta, ma completamente sottomessa dalla Germania, mentre l’Ucraina Carpatica fu regalata all’Ungheria, che la bramava già da tempo. Fu importante per Hitler trasformare l’Ungheria nel suo alleato nella guerra, che lui progettava.
Membri del governo dell'Ucraina Carpatia (da sinistra a destra): Dolynai, K.Lysiuk (ospite), A.Shtefan (Presidente di Soim), A.Voloshyn (Presidente dell'Ucraina Carpatica), Y.Ryvai (Primo Ministro), V.Komarnytskyi, S.Dovhal'.
Il 14 marzo del 1939 Avgustyn Voloshyn dichiarò l’indipendenza dell’Ucraina Carpatica. Il giorno dopo a Khust si tenne la prima e l’ultima seduta del Soim, che con una votazione approvò la dichiarazione dell’indipendenza dell’Ucraina Carpatica. Inoltre, Soim stabilì la lingua ucraina come quella statale, furono decretati la bandiera, lo stemma e l’inno. Per la bandiera nazionale fu approvato lo stendardo giallo-blu, lo stemma di Transcarpazia (l’orso sullo sfondo rosso) insieme al tridente di Volodymyr il Grande diventò lo Stemma nazionale. E “Shche ne vmerla Ukcraina” diventò l’Inno nazionale dell’Ucraina Carpatica. Dopodiché il Soim elesse all’unanimità Avgustyn Voloshyn quale il Presidente dell’Ucraina Carpatica.
Lo Stemma Nazionale dell'Ucraina Carpatica
Video della dichiarazione dell'Indipendenza dell'Ucraina Carpatica www.youtube.com/watch?v=QfQLk8eRnVo
Nella notte tra il 13 e il 14 marzo l’Ungheria con il sostegno della Germania iniziò la guerra contro l’Ucraina Carpatica. Nella notte del 15 marzo del 1939 le truppe tedesche invaserò la Cechia e Moravia, mentre l’esercito ungherese di 40 mila uomini si mise a muoversi verso il territorio dell’Ucraina Carpatica. La Sich Carpatica, composta precedentemente da 2-3 mila uomini, fu completata dai volontari e raggiunse 10-12 mila soldati armati malissimo, tentò di difendere il proprio paese. I combattimenti più feroci furono svolti per le città Khust e Sevliush /oggi Vynohradiv/.
Colonna dei sichovyky marcia a Khust, 14-15 marzo 1939
La battaglia più sanguinosa fu quella di Krasne Pole nei pressi di Khust. Secondo gli archivi ungheresi, durante questa battaglia da parte di “sichovyky” caddero 230 uomini, mentre da parte ungherese circa 160 uomini. La resistenza di “Sich” minacciava di prolungare le azioni di guerra, perciò per aiutare gli ungheresi arrivarono le truppe polacche, che attaccarono l’Ucraina Carpatica da nord.
Sichovyky carpatici con il loro comandante Dmytro Klympush (al centro)
La mattina del 16 marzo, il giorno dopo la dichiarazione dell’indipendenza, il governo dell’Ucraina Carpatica abbandonò Khust, dirigendosi verso il confine con Romania, e alcune ore dopo le truppe ungheresi effettuarono l’assalto della capitale. Nell’assalto parteciparono il 24° battaglione ungherese delle guardie di frontiera e il 12° battaglione ciclisti, inoltre, gli ungheresi utilizzarono anche l’aviazione e i cannoni anticarro. La Sich Carpatica fu composta da più di 3 mila uomini armati, attrezzati ed equipaggiati malissimo, che avevano solo 12 unità dei mezzi blindati. Ovviamente, spinti dagli attacchi dell’esercito ungherese numericamente superiore i “sichovyky” furono costretti ad arretrare dalla città. Il 17 marzo le unità ungheresi presero Rakhiv, Yasinia, Bushtyno. Avgustyn Voloshyn con i suoi compagni raggiunse la Romania, da lì passò alla Jugoslavia, da dove proseguì attraverso Vienna verso Praga occupata dai tedeschi. A Praga Voloshyn fu nominato il rettore dell’Università Libera Ucraina e visse lì fino al 1945. Il destino di Voloshyn fu tragico, ma questa è un’altra storia.
Nei combattimenti contro l’invasore ungherese morirono circa 5 mila uomini transcarpatici e alcune centinaia di galiziani, che non potevano lasciare da soli i loro fratelli ucraini nella lotta contro un invasore violento e vile. Tuttavia, dopo la sconfitta gli uomini della Sich Carpatica non si arresero e continuarono ad operare come i partigiani, e successivamente furono costretti a lasciare il territorio di Transcarpazia. La battaglia degli ucraini transcarpatici contro gli ungheresi fu una specie di prologo della Seconda guerra mondiale, scoppiata solo 6 mesi dopo. La breve vita dell’Ucraina Carpatica e la sua difesa eroica ha aiutato gli ucraini di Transcarpazia per secoli staccati dalla Grande Ucraina di comprendere la loro appartenenza al popolo ucraino.
Di Dana Kuchmash
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